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FAITES INTERNES 1:CONTINUATION 319

28 Novembre 2014 , Rédigé par Dott.GIUSEPPE CIANCIMINO TORTORICI

28 NOVEMBRE 2014:FRAUDE ELETTORALE

-TITOLARE GOOGLE NEWS:

 
Milano, firme false per la lista Formigoni: 2 anni e 9 mesi a Podestà
La Repubblica  - ‎11 minuti fa‎
       
Milano, firme false per la lista Formigoni: 2 anni e 9 mesi a Podestà. Sospeso dai pubblici uffici. Nel processo oltre al presidente della Provincia sono imputati altri 4 consiglieri di Palazzo Isimbardi. L’accusa aveva chiesto una pena di 5 anni e 8 mesi.
-
REAZIONE:ROBERTO FORMIGONI,SOCIO DI CARLO DACCO NELLA SUA ISTITUZIONE DI “BENEFICENZA” PER LE TANGENTI E DEVIAZIONE DI DENARO(VACANZE NEI CARAIBI),HA VOTATO MARONI ALLE REGIONALI LOMBARDE ULTIME.ELEZIONI ANTICIPATE VOLUTE E ORGANIZZATI DA LUI STESSO PER PASSARLI LA POSTA A MARONI(ROBERTO ANCHE)DOPO DEI GIOCHETTI POLITICI DI ULTIMA ORA.PERO HA RITENUTO PER SE LE REDINE DELLA EXPO 2015.
PURTROPPO NEI COMUNI DI LECCO, LOMBARDIA NON CI SONO SOLDI PER DARE TETTO E SOSTEGNO MINIMO AGLI ITALIANI IN DIFFICOLTA.
 
-APPENDICE:
-SU “103 FM RADIO LOMBARDIA”
 
NEWS
 

27-11-2014 12:32

Expo, 6 patteggiamenti

Il gup di Milano ha accolto oggi le richieste di patteggiamento avanzate da 6 imputati, e già concordate con i pm, nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘Cupola degli appalti’. Tra queste, la pena a 3 anni e 4 mesi per l’ex Dc Gianstefano Frigerio, e a 3 anni, oltre a un risarcimento di 10 mila euro, per l’ex Pci Primo Greganti.

Accolte anche le richieste di patteggiamento avanzate dall’ex senatore del Pdl Luigi Grillo, presente oggi in tribunale, a 2 anni e 8 mesi di carcere e al risarcimento di 50 mila euro, dell’imprenditore Enrico Maltauro a 2 anni e 10 mesi, dall’ex esponente ligure dell’Udc-Ndc Sergio Catozzo a 3 anni e 2 mesi, e dall’ex manager di Expo Angelo Paris a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni e al risarcimento alla stessa Expo 2015 di 100 mila euro.

I sei sono accusati di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta, in relazione in particolare ad alcuni appalti legati all’esposizione universale come quello di architettura dei servizi.

http://www.radiolombardia.it/rl/news.do?id=56438

REAZIONE:QUESTI HANNO COLLABORATO CON LA GIUSTIZIA.PER DIRE LA VERITA IL PRIMO A TOGLIERLI IL CARCERE DURO(NON GLIELO DESIDERO A NESSUNO,IO SONO PSICHIATRA) E' STATO ANGELO PARISI, QUINDI E' STATA CORRETTA LA CARTELLA E CONCESSO I DOMICILIARI.
MI ATTENDO L'ESSITO SUL LAVORO  CHE LA GIUSTIZIA STA FACENDO DISCRETAMENTE SU MOSE,INFRASTRUTTURE LOMBARDE,AUTOSTRADE,SANITA,FINMECCANICA,ECC.
PARTICOLARMENTE MI ATTENDO GIUSTIZIA SULL'AFFAIRE DELLA TELEMEDICINA NELLA SANITA LOMBARDA.
 

28 NOVEMBRE 2014:PRETENDONO ESSERE RISPETTATI


-SU LA REPUBBLICA:


“Vogliamo essere rispettati”ecco la Woodstock degli atei
Il raduno a Washington: “Pregiudizi contro di noi”. Per i giornali è stata la più grande manifestazione di non credenti nella storia. Gli organizzatori: “34 milioni di americani non aderiscono ad alcuna religione, il 15% della popolazione” dal nostro inviato FEDERICO RAMPINI
Lo leggo dopo

"Vogliamo essere rispettati" ecco la Woodstock degli atei

La manifestazione a Washington

SAN FRANCISCO – “Vogliamo che siano rispettati i nostri diritti costituzionali, siamo cittadini americani come gli altri”. Lo slogan si alza – compostamente – da una piccola folla che si è radunata nonostante la pioggia, nella vasta spianata del National Mall di Washington, tra il Congresso e la Casa Bianca. Non è una minoranza etnica, non sono gay. E’ il Reason Rally, il Raduno della Ragione. L’hanno battezzato anche la Woodstock degli atei. “La più grande manifestazione di non credenti nella storia” l’ha annunciata pomposamente il Washington Post.

L’America osserva incredula. Va bene i gay, ma ora perfino gli atei osano venire “out of the closet”, fuori dall’armadio, ribellandosi alla clandestinità? Non è certo un raduno oceanico, ma un paio di migliaia di persone hanno davvero osato l’impensabile, indossando impermeabili e galosce, per ascoltare i comizi dei maitres-à-penser dell’ateismo.

C’è Richard Dawkins, scienziato biogenetico autore dei celebri saggi “Il gene egoista” e “L’illusione di Dio”. C’è l’astrofisico Lawrence Krauss rinomato per i suoi studi sull’origine dell’universo. C’è una rockband, Bad Religion, che fa onore al suo nome.

Per David Niose, promotore della manifestazione nonché presidente dell’Associazione americana umanisti, la “questione atea” è cosa seria. “L’American Religious Survey – osserva Niose – che è il più accurato censimento delle credenze religiose, stima a 34 milioni gli americani che non aderiscono ad alcuna religione, cioè il 15% della popolazione. Hanno un orientamento politico prevalente: atei, agnostici e non-credenti hanno votato per il 75% in favore di Barack Obama nel 2008. Poche constituency sono così compatte. Eppure anche i politici di sinistra li ignorano”.

Il grido di dolore è comprensibile. Dal 1980, da quando Ronald Reagan fece della Moral Majority il fulcro della forza conservatrice, la destra si è identificata sempre più strettamente con le correnti religiose integraliste; ma anche i politici democratici hanno cercato di corteggiare i fedeli. Dal predicatore Jimmy Carter, a Bill Clinton e Barack Obama, ogni presidente democratico ha dato prove pubbliche della propria religiosità.

L’America ha già eletto un cattolico di origini irlandesi (John Kennedy), il primo presidente nero della storia, e quest’anno potrebbe anche eleggere un mormone, Mitt Romney, esponente di una chiesa che fino a non molto tempo fa esaltava la poligamia. A livello locale e parlamentare, molti politici gay ormai professano apertamente la propria omosessualità. Solo per un ateo forse sarebbe impossibile candidarsi alla Casa Bianca.

Al Raduno della Ragione un solo parlamentare ha osato farsi vedere: Pete Stark, democratico californiano. Poca cosa rispetto alla schiera di politici repubblicani che si fanno sostenere dai pastori evangelici nei comizi elettorali. Ma anche la sinistra radicale ha le sue alleanze di ferro con la religione: da Martin Luther King ai suoi seguaci odierni Jesse Jackson e Al Sharpton, la politica afroamericana è quasi “in appalto” a pastori protestanti. La marcia degli atei per farsi accettare è tutta in salita.

Alla Woodstock atea è intervenuto Nate Phelps, figlio del famigerato pastore della Westboro Baptist Chrch. Il padre Fred va ai funerali dei militari con striscioni che dicono “Dio li ha voluti morti per castigare l’America dei suoi peccati. Dio odia i froci” (sic). Nate Phelps, ateo, si batte per “vincere il terribile pregiudizio secondo cui chi non crede in Dio non ha una morale”. Se davvero la religione bastasse a renderci migliori, osserva Niose, “perché l’America ha le diseguaglianze sociali più estreme della sua storia?”.

(26 marzo 2012)RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.repubblica.it/esteri/2012/03/26/news/woodstock_atei-32207304/?ref=HREC1-4
 
REAZIONE:IO NON CONDIVIDO QUESTO RADUNO NE ADERISCO AL TONO DEL RICHIAMO:NON CREDO A QUESTI NUMERI  NE A QUESTO ANALISI DELLE CRESCENTE PREFERENZE RELIGIOSI DELLA CLASE DIRIGENTE, NE ALL’ADESIONE DEGLI ATEI A OBAMA,CHE ATEO NON E’.CREDO CHE LA RAGIONE E L’AGNOSTICISMO SIANO MOLTO PIU DIFUSI E CHE IL SUO PROTAGONISMO TANTO NELLA CONSTRUZIONE DEL PAESE COME NELLE SUE FORZE VIVE SIA MOLTO PIU ESTESA DI QUANTO CI DICE QUESTA NOTA.IL PENSIERO AGNOSTICO E’ IL MAGGIORITARIO NEL MONDO.

E BENE,PERCHE IL PENSIERO MAGGIORITARIO,DOMINANTE,EGEMONICO DEL MONDO MODERNO DEVE CHIEDERE PERMESSO DI FRONTE ALLE PRETESE DEL PENSIERO RELIGIOSO? FANATISMO?INTOLLERANZA DELLE MINORIE?FORSE LA RISPOSTA DEVE CERCARSI ANCHE FRA I PROPI ATEI?
QUELLO DEL TITOLO.NO AL MEDIOEVO EH….NIENTE DEMONIZAZZIONI.
-APPENDICE:IPOCRESIA,SETE DI POTERE
29 NOVEMBRE 2014
1-TITOLARE SU BBC:
Pope Francis in Ankara 28 November 2014

Pope call to combat fanaticism
2.TITOLARE SU LA REPUBBLICA:
Papa Francesco in Turchia: "Stessi diritti per musulmani, ebrei, cristiani"

Papa Francesco in Turchia: “Stessi diritti per musulmani, ebrei, cristiani”

http://youtu.be/fcivFK1gKuI

 

29 NOVEMBRE 2014:TELECOMUNICAZIONI,NO A FALSE CONTROVERSIE

-SU LA REPUBBLICA:

Caso Google, ora gli Usa temono l’Europa

Caso Google, ora gli Usa temono l'Europa

l “Wall Street Journal” dà voce ai timori della Silicon Valley: l’Antitrust Ue vuol colpire le aziende digitali americane. Coinvolti anche Amazon, Facebook e Apple dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK – Sarà la vecchia Europa a mettere seriamente in difficoltà i Padroni della Rete? Le offensive più temibili contro i nuovi monopolisti dell’economia digitale arrivano dal Vecchio continente. Anche perché l’Europa non ha campioni nazionali da difendere in questo settore, e quindi i suoi governi e le sue istituzioni federali sono più sensibili agli interessi del consumatore.

Il Wall Street Journal dà voce alle preoccupazioni della Silicon Valley, con un titolo in prima pagina: “L’Europa prende di mira le aziende digitali americane”. I terreni di questa offensiva sono molteplici, si va dalle accuse di elusione fiscale alle iniziative per la tutela della privacy (“diritto all’oblìo”) per finire con le procedure antitrust. Su quest’ultimo terreno l’Europa ha dei precedenti illustri. Fu la Commissione Ue ad assestare un colpo al semi-monopolio di Microsoft quando il responsabile della concorrenza era Mario Monti. Anche a quell’epoca, gli americani videro in quell’offensiva una sorta di complotto anti-Usa: sta di fatto che l’Antitrust di Washington era stato fin troppo timido nei confronti del colosso di Bill Gates.

Oggi una procedura analoga dell’Antitrust europea potrebbe colpire il potere semi-monopolistico di Google e forse smantellarlo: se passasse il principio della “neutralità delle piattaforme”, caro soprattutto alla Francia, Google sarebbe costretta a facilitare l’uso di motori di ricerca diversi dal suo. In generale quello che il Wall Street Journal mette in risalto è una convergenza di iniziative tra i due maggiori Stati membri dell’Unione, Germania e Francia, insieme con le azioni promosse dall’Europarlamento: quest’ultimo ha preso in esame una risoluzione che “scioglierebbe” i motori di ricerca dagli altri servizi offerti dai padroni della Rete (o come vengono chiamati a Parigi “les Gafas”, plurale dell’acronimo che sta per Google Apple Facebook Amazon).

La questione dell’elusione fiscale è emblematica delle differenze tra Usa e Ue. In realtà fu il Congresso di Washington ad aprire per primo una indagine sul comportamento fiscale di questi colossi. Memorabile fu l’audizione di Tim Cook, chief executive di Apple, nel corso della quale i parlamentari divulgarono dati scandalosi: l’azienda fondata da Steve Jobs sfrutta ogni possibile cavillo delle legislazioni fiscali per spostare i suoi profitti da un paese all’altro. Alla fine la massima parte dei profitti viene fatta “figurare”, in modo del tutto artificioso, a capo delle filiali irlandesi, con fisco più generoso. La pressione fiscale effettiva che Apple subisce sui propri profitti è dello 0,2% secondo le conclusioni di quell’indagine parlamentare.

Le sedute del Congresso Usa ebbero grande pubblicità e risonanza. Poi però non se ne fece nulla. Perché? I Padroni della Rete qui a casa loro sono quasi inattaccabili. La destra, che ha la maggioranza al Congresso, è per principio contraria ad ogni aumento di pressione fiscale sulle imprese. I democratici a loro volta sono i beneficiari delle generose donazioni elettorali della Silicon Valley, da sempre “liberal” e progressista su temi come l’ambiente e i matrimoni gay. Ecco perché alla fine è più probabile che la lotta all’elusione fiscale dei monopolisti digitali faccia qualche passo avanti nella Ue, dove il loro potere di condizionamento è meno forte. Se ne sono resi conto i vertici di Google: il presidente Eric Schmidt e il chief executive Larry Page di recente hanno moltiplicato i loro viaggi “diplomatici” a Bruxelles, Berlino e Parigi, per intensificare un attività di lobbying fin qui non abbastanza efficace.

http://www.repubblica.it/economia/2014/11/29/news/caso_google_ora_gli_usa_temono_l_europa-101679456/?ref=HRER2-1

REAZIONE.NON DARE ASCOLTO A DRAMATICI VOCI ALLARMISTE NE DIVISIONISTI,NON E’ AFATTO VERO NE L’ALLARMISMO DI WALL STREET NE L’ANALISI DI QUESTA NOTA,NO E VERO CHE ESSISTA UNA TALE CONTROVERSIA EUROPA-USA SULLE TELECOMUNICAZIONI.TALE ALLARMISMO DEL WSJ E L’ANALISI DI QUESTO GIORNALE TENDONO SOLO A CREARE FALSE CONTRAPOSIZIONI CHE IN ULTIMA RATIO SOLO GIOVEREBBE AL NEOLIBERALISMO DELLE DUE SPONDE DELL’ATLANTICO,E NON SOLO.

1-BENE DICE LA NOTA CHE LE PREOCUPAZIONI PER L’EVASIONE FISCALE DI MOLTE BIG DELLE TELECOMUNICAZIONI SONO NATI IN UA.ED E’ LI DOVE TROVA I SUOI MIGLIORI SUCCESSI.

2-I BIG DELLE TELECOMUNICAZIONI INTOCABILI IN USA?NON E’ AFFATO VERO.SOLO SI PENSI A MICROSOFT E COME HA AFFONDATO L’ERA BILL GATES,SI PENSI ANCHE  A APPLE,E COSI VIA.IL PROPIO SMICHDT E’ STATO MESO DA PARTE DALLA PROPIA GOOGLE,QUESTO NON SI DEVE PERDERE DI VISTA MAI.E’ STATA GOOGLE HA AUTODEPURARSI DI NEOLIBERALISMO.

3-IN EUROPA LE PREOCUPAZIONI PER IL SISTEMA FISCALE E’ NATO IN ITALIA E GERMANIA,LO DICE LA NOTA ANCHE,MA NON HANNO AVUTO UN CERTO SUCCESSO FIN CHE HOLLANDE E CAMERON,MOLTO DOPO,SI SONO INTERESSATI PER L’ARGOMENTO.ARGOMENTO CHE E’ STATO MATERIA DEL G8 E PERFINO DELL’ONU CHE SI HA MOSTRATO FAVOREVOLE,MICA SOLO DELL’EUROPA.ANCHE SMICHDT SI HA MOSTRATO FAVOREVOLE AD UN NUOVO ORDINE FISCALE INTERNAZIONALE.DOPO TUTTO FAREBBE BENE A TUTTI ANDARSI ADEGUANDO ALLE NUOVE SITUAZIONI CHE LA GLOBALIZAZZIONE TRASCINATA SOPRATUTTO PER IL WEB CI VA PONENDO NE CAMMINO.E NEL’INTERESSE DI TUTTI.MA SEMBRA CHE QUESTA “SVOLTA” NON HA PIACIUTO A MOLTI:FORSE NELLA PROPIA EUROPA?

4-L’EUROPA NON HA CAMPIONE NAZIONALI DELLE TELECOMUNICAZIONI?

E CHI LO DICE?NO,GRAN BRETAGNA HA FATTO SEMPRE MOLTO PRESENTE CHE IL WEB E’ STATO CREATO DA LORO,E LA NUOVA ERA E’ OPERA DELL’EUROPA E LA SUA CULTURA A QUI USA,SI SA QUANTO SIANO PRAMMATICI,CI HA MESSO LO SVILUPPO.SVILUPPO CHE SOLO LORO POTEVANO FARE POICHE E’ IL PAESE SCIENTIFICAMENTE-TECNOLOGICAMENTE PIU ATREZZATO AL MONDO.

MA ANCHE AMANTE DELLA CULTURA E BASTA VEDERE GLI FORZZI CHE GOOGLE STA FACENDO AD ESSMPIO IN FRANCIA PER DOTARE IL WEB DI CULTURA EUROPEA.

NON NON ESSISTE TALE CONTRAPOSIZIONE CHE CI VOGLIONO FARE CREDERE IL NEOLIBERALE WSJ E IL PATTISTA LA REPUBBLICA.NIENTE ALLARMISMI,NIENTE FALSE CONTRAPOSIZIONI.NON INIZIAMO CON TUTTE QUESTE COSE.

-APPENDICE:E COSI SU LA STAMPA

Per Google gli avversari più duri sono i tedeschi: temono il monopolio in Europa
Dietro le quinte della mozione del Parlamento che chiede di separare il motore di ricerca dalle altre attività del gruppo. L’editore Axel Springer guida la rivolta
 
 28/11/2014
tonia mastrobuoni
inviata a berlino

Quando si muovono i pesi massimi, difficile far finta di niente. E quando Mathias Doepfner, il numero uno del più grande gruppo editoriale in Europa, Axel Springer, vergò ad aprile una lettera alla Frankfurter Allgemeine Zeitung sostenendo che «abbiamo paura di Google», a qualcuno devono essere tremati i polsi. Non solo in California: anche a Bruxelles. «Devo dirlo con grande chiarezza e sincerità – scrisse l’ad del colosso editoriale di Berlino che pubblica, tra gli altri, il tabloid Bild – perché nessuno dei miei colleghi ha il coraggio di farlo pubblicamente. Ed essendo i più grandi tra i piccoli, dobbiamo forse imparare a parlare con chiarezza, in questo dibattito».

Nella lettera, Doepfner accusò Google di voler istituire un monopolio e uno Stato sovrannazionale, di favorire le proprie aziende, di essere poco trasparente. Soprattutto, puntò il dito contro la Commissione europea, rea di «non essere all’altezza del compito», di non aver agito con forza sufficiente per proteggere ad esempio gli editori. Quelli tedeschi sono in primo piano da tempo per rivendicare anche il fatto che il motore di ricerca paghi per gli articoli che appaiono nelle sue ricerche.

Poco prima, a febbraio, il commissario uscente all’Antitrust, Joaquin Almunia, aveva accettato la terza proposta di Google di garantire la stessa posizione a tutti nelle ricerche, con la possibilità di favorire chi avrebbe pagato di più. Per le aziende europee che stanno muovendo contro il colosso di Mountain View, una soluzione inaccettabile. Soprattutto su pressione della Germania e della Francia, Almunia ha riaperto la procedura, poi ceduta alla sua erede, Margarethe Vestager, che dovrà prendere una decisione in merito. Su cui peserà, ovviamente, il voto di ieri del Parlamento europeo. Anche il governo tedesco ha aumentato le pressioni, ultimamente. A metà novembre il vicecancelliere e ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) e altri tre colleghi hanno scritto una lettera a Bruxelles chiedendo che «venga analizzato in che modo per i motori di ricerca si possa introdurre una regolamentazione che vada al di là del divieto di cartello».

Uno dei due promotori della risoluzione approvata è proprio un tedesco e sul suo profilo non sono mancate le polemiche. Il collegio elettorale dell’europarlamentare Andreas Schwab (Cdu) è infatti Offenburg, dove è situato il quartier generale dell’altro grande gruppo editoriale con sede in Germania che sta muovendo da tempo, insieme ad Axel Springer, contro Google: Burda. Tra l’altro Schwab lavora per lo studio legale CMS Hasche Sigle, lo stesso di Ole Jani, il padre tedesco del “Leistungsschutzgesetz”, la legge che punta a proteggere gli editori chiedendo ai motori di ricerca di pagare per gli articoli pubblicati.

Sulla richiesta del Parlamento europeo – non vincolante – di spezzare Google, Schwab ha ammesso già giorni fa che «non è ancora chiaro come potrà essere eseguita». La palla ora passa alla Commissione europea. E la Vestager ha già detto che si prenderà tutto il tempo necessario per decidere.

http://www.lastampa.it/2014/11/28/economia/gli-avversari-pi-duri-sono-i-tedeschi-temono-il-monopolio-DXEspj3NVdNoACMDQ7lmMO/pagina.html

REAZIONE:

1-LE EDITORIALI?:SONO SEMPRE STATO UN FERMO SOSTENITORE DELLA CARTA STAMPATA,TANTO CHE CHIUNCHE PUO STAMPARE GRATIS I MIEI LIBRI E LA MIA OPERA SUL WEB.

2-A PAGAMENTO LE PUBBLICAZIONI SU GOOGLE?’ATTENZIONE,E’ IN PERICOLO LA LIBERTA DI ESPRESSIONE IN EUROPA.

3-MONOPOLIO DI GOOGLE?VI HO RACCONTATO GIA CHE IO NON PAURA DI QUESTO,E’ SOLO LIBERO GIOCO DEL MERCATO E LE SUE CONCORRENZE.

4-STATO  SOVRANAZIONALE?MA CHE….E’ SOLO GLOBALIZAZZIONE.E HA ANCHE LE SUE CONCORRENZE,AD ESSEMPIO ANCHE LA GERMANIA NE PRENDE VANTAGGIO,E’ IL PRIMO SOCIO COMMERCIALE DELLA CINA PRINCIPALE DESTINO DELLE SUE ESPORTAZIONI,NON PICCOLI.E LA CINA E’ PROPIO IL NEMICO PIU TEMIBILE DEGLI USA IN MATERIA DI TELECOMUNIZAZIONE,E’ UN BUON MERCATO A BUON MERCATO PER I TEDESCHI.

SONO GIUSTE LE REVINDICAZIONI FISCALE DELL’EUROPA SU GOOGLE MA…FACCIAMO UN ACCORDO DI CAVALLIERI CHE SERVA A TUTTI.

http://youtu.be/k03TMijgeoU

29 NOVEMBRE 2014:NIENTE DA FARE,HA TORNATO

-TITOLARE SU LE MONDE:

Le « come-back » en politique est une exception française 41

Nicolas Sarkozy, le 29 novembre au siège de l'UMP.

Hors de France, on n’imaginerait pas d’adouber à nouveau un ancien président après sa défaite, comme le fera probablement l’UMP pour Nicolas Sarkozy.

*Présidence de l’UMP : le taux de participation a atteint 50 %

*A droite, 40 ans de duels fratricides

*UMP : les enjeux d’une élection cruciale

*Vote à l’UMP : dépôt de plainte après l’attaque informatique

 -

30 NOVEMBRE 2014:PROCESSO RUBY,RICHIAMO ASCOLTATO

-SU LA REPUBBLICA:

Processo Ruby, la Procura di Milano fa ricorso contro l’assoluzione di Berlusconi

L’accusa chiede alla Cassazione di cancellare la sentenza di appello che ha scagionato l’ex premier dalle accuse di prostituzione minorile e concussione. In primo grado il leader di Forza Italia era stato condannato

Processo Ruby, la Procura di Milano fa ricorso contro l'assoluzione di Berlusconi

La corte di Cassazione

Il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris ha presentato il ricorso con cui chiede alla Cassazione di annullare la sentenza con cui i giudici di secondo grado lo scorso luglio hanno assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Il ricorso, circa 60 pagine, è stato depositato nella cancelleria centrale penale della Corte d’appello. L’ex premier era accusato di concussione e prostituzione minorile e nel giugno 2013 era stato condannato dal tribunale a sette anni di carcere. Berlusconi ha replicato dalla piazza del ‘no tax day’ di Milano parlando dell’ennesimo caso di uso politico della giustizia.

Condividi(video cancellato)

Lo scorso 18 luglio, la seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano, presieduta da Enrico Tranfa (il giudice che poi ha lasciato la magistratura, perché in disaccordo con gli altri due componenti del collegio), ha assolto Berlusconi dando per certo che Ruby si sia prostituita ad Arcore, durante le serate in cui è andato in scena il Bunga-Bunga, e che tra lei e il padrone di casa ci siano stati “atti di natura sessuale retribuiti”, ma ritenendo però che non sia stato provato che l’ex premier conoscesse la vera età della ragazza, che ai tempi aveva 17 anni. Per la Corte, inoltre, non è stato provato nemmeno che l’allora presidente del Consiglio, “preoccupato” del rischio di “rivelazioni compromettenti” sui presunti festini a luci rosse, quando telefonò alla questura di Milano per ottenere il rilascio della giovane marocchina abbia minacciato o intimidito i funzionari di polizia che si occuparono del caso.

Condividi(video cancellato)

Il sostituto procuratore generale De Petris, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto, invece, la conferma della condanna a sette anni di carcere per l’ex capo del Governo in quanto, stando alla sua ricostruzione, il leader di Forza Italia avrebbe fatto pressioni sui funzionari di polizia, al punto da “ordinare” loro con una “minaccia implicita” la consegna della giovane marocchina al “consigliere ministeriale regionale presso la Presidenza del Consiglio” Nicole Minetti.

Un comportamento, come lo aveva definito il pg in aula, “fortemente intimidatorio” che avrebbe dimostrato la “piena consapevolezza” dell’ex premier della “minore età” della ragazza e del “pericolo che poteva rappresentare”. E ciò perché, secondo il pg, “è certa la sua attività di prostituzione” ad Arcore e molti sono gli elementi emersi dalle carte processuali che avrebbero provato che la giovane ha avuto rapporti sessuali con Berlusconi. Ora, depositato il ricorso della Procura Generale, la parola passa alla Cassazione che dovrà fissare un’udienza.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/11/29/news/processo_ruby_la_procura_di_milano_fa_ricosrso_contro_l_assoluzione_di_berlusconi-101724704/?ref=HRER1-1

REAZIONE:SONO STATO ASSOLUTAMENTE CERTO CHE CI SAREBBE STATO IL RICORSO E COSI L’HO ESPRESSO IN QUESTE PAGINE.E QUESTA VOLTA PER BERLUSCONI LE COSE SI METTONO DA VERO MALE:QUESTA STORIELLA DELLA CLEOPATRA POST-MODERNA NON PASSA.

http://youtu.be/KnxkEy4Lunw

 

2 DICEMBRE 2014:MI MANDA IN GALERA!

-SU LE FIGARO:

Photo Abaca

La semaine people

Et le délicieux sourire qui a fait fondre Justin Theroux… (Jennifer Aniston, Los Angeles, 20 novembre.)

Il delizioso sorriso che  ha fuso Justin Theroux … (Jennifer Aniston, Los Angeles, 20 novembre.)

http://madame.lefigaro.fr/celebrites/la-semaine-people-jennifer-aniston-barack-obama-demi-moore-251114-82789#diaporama-667876_14

REAZIONE:MAMMA MIA CHE SORRISO!!!!!!!NON C’E’ “GIUSTIN” CHE LO POSSA RESISTERE.QUELLO DEL TITOLO.

-

http://youtu.be/05-sVnhLLD8

http://youtu.be/0oA7UOjUuz4

 

2 DICEMBRE 2014:GREEN FASHION

-TITOLARE LA STAMPA:

tuttogreen

LAPRESSE
Dalla tv alla musica, le star donano le loro pellicce alla Peta

REAZIONE:IL FASHION E’ PIU FASHION  “ALL’AMBIENTALISMO”

 

2 DICEMBRE 2014:SOS TERRORISMO

-SU THE WASHINGTON TIMES:

Top News

Catch and release: Two terrorists set free into U.S. by Homeland Security Dept.

In this Sept. 5, 2014 photo, a U.S. Customs and Border Protection Air and Marine agent pears out of the open door of a helicopter during a patrol flight near the Texas-Mexico border near McAllen, Texas. Since illegal immigration spiked in the Rio Grande Valley this summer, the Border Patrol has dispatched more agents, the Texas Department of Public Safety has sent more troopers and Texas Gov. Rick Perry deployed as many as 1,000 guardsmen to the area. (AP Photo/Eric Gay)
By Stephen Dinan – The Washington Times 591 Shares

Homeland Security Secretary Jeh Johnson acknowledged Tuesday that his department had to release two men who admitted they were part of a terrorist group from Turkey, after a judge ordered them to be let out — a decision he said he disagreed with.

*Related:4 Turkish terrorists caught in Texas after being smuggled across border

TRADUZIONE:Top News
Presi e rilsciati: Due terroristi liberati in USA da Homeland Security Dept.

In questo 5 settembre 2014

Foto, un US Customs and Border Protection Air marini e agente  fuori dalla porta aperta di un elicottero durante un volo di pattugliamento nei pressi del confine tra Texas e Messico vicino McAllen, Texas. Poiché l’immigrazione clandestina a spillo nel Rio Grande Valley questa estate, la polizia di frontiera ha inviato più agenti, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Texas ha inviato più truppe e il governatore del Texas Rick Perry schierato ben 1.000 guardie per la zona. (AP Photo / Eric Gay)
da Stephen Dinan – Il Washington Times 576 Azioni
Il Segretario alla Sicurezza Nazionale Jeh Johnson ha riconosciuto Martedì che il suo dipartimento ha dovuto rilasciare due uomini che hanno ammesso che erano parte di un gruppo terroristico da La Turchia, dopo che un giudice ha ordinato loro di essere rilasciati,una decisione dove si ha detto che erra in disaccordo con corelati.

*4 terroristi turchi catturati in Texas dopo essere stati contrabbandato oltre confine

Read more: http://www.washingtontimes.com/#ixzz3Km6RxzDg
Follow us: @washtimes on Twitter
-
REAZIONE:CHIUDERE LA PORTA AL TERRORISMO “TUTTO”!,PROVENGA DAL MESSICO O LA TURCHIA,DALLO STATO ISLAMICO O LA JIHAD.

http://youtu.be/QTdzjSPZv8g

 

-3 DICEMBRE 2014:IPOCRESIA
.
-TITOLARE LA REPUBBLICA:
Il Papa rimuove il capo  delle guardie svizzere
 
Il Papa rimuove il capo delle guardie svizzere
E intanto accelera sulla lotta contro la pedofilia: “Su caso
Wesolowsky prevalga verità”
-
REAZIONE:BERGOGLIO NON HA CREDIBILITTA,HA CONVALIDATO UNA LEGISLAZIONE INTERNA(VATICANA)CHE CERCA DI RIDIMENSIONARE MINIMIZZANDO I REATI DI PEDOFILIA CLERICALE E INOLTRE CERCA L’AUTARCHIA SOSTRANDO LA CHIESA AL CONTROLLO LEGALMENTE DOVUTO DELLE GIUSTIZIE DEI PAESI OSPITI.L’ITALIA E L’EUROPA NON SONO L’ARGENTINA C’E’ IN VIGORE SEPARAZIONE CHIESA STATO.
METTIAMO SUL CONTO PIU,LUI HA COPERTO IL VESCOVO PEDOFILO DI COMO.LUI HA NOMINATO IL DEGENARATO BATTISTA RICCA ALLO IOR NEL SUO PRIMO ATTO DI GOVERNO.ATTO CHE DOPO HA VOLUTO MINMIZZARE PORTANDO AVANTI UNA NON SINCERA APERTURA AI GAY NEL SINODO.
 

3 DICEMBRE 2014:FALSO

-TITOLARE LA REPUBBLICA:

Nato, coalizione anti-Is: "Fermata avanzata  in Siria e Iraq"
Nato, coalizione anti-Is: “Fermata avanzata in Siria e Iraq”
Raid iraniani contro il Califfato

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REAZIONE:FALSO TITOLARE DI LA REPUBBLICA,ALLA COALIZIONE ANTI IS NON INTERVIENE LA NATO.LA NATO NON FA GUERRA ALL’IS.LA NATO ERA IMPEGNATA IN UKRANIA MA NON C’E’ NE PIU BISOGNO,MISNK TIENE,E’ PACE SLAVA ED E’ DONESTK E LUGANS LIBERATE,TERRITORIO DELLA NUOVA ERA.ED E’ CRIMEA NUOVA ERA ANCHE AL DI LA DEL REGIME POLITICO CHE ALLA NUOVA ERA NON LA RIGUARDA.
 

3 DICEMBRE 2014:BERGOGLIO A GO GO

-TITOLARE CORRIERE DELLA SERA:

INFLESSIBILE CON I SOLDATI
Bergoglio congeda capo delle Guardie svizzere: troppo severo immagini

Il Corpo avrà impronta meno militare Sacco di Roma, Porta Pia, difesa dei Papi: ecco le truppe vaticane foto

REAZIONE:MA CHE  PREFERISCE METTERLI A BALLARE IL ROCK?

http://youtu.be/h0ffIJ7ZO4U

http://youtu.be/zHGMAKtNvZM

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