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FAITES INTERNES 1:CONTINUATION 314

7 Novembre 2014 , Rédigé par Dott.GIUSEPPE CIANCIMINO TORTORICI

7 NOVEMBRE 2014:ALITALIA SI RIFARA
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-TTITOLARE LA STAMPA:
economia
Montezemolo designato alla presidenza di Alitalia
Hogan (Etihad) sarà vice
GIUSEPPE BOTTERO
La decisione del cda della compagnia aerea. La nomina
arriverà dopo la luce verde alla fusione da parte dell’Ue
+  Ed Etihad assume 40 piloti fra gli esuberi di Alitalia luigi grassia
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REAZIONE:NON C’E’ MIGLIORE DIFESA CHE UN BUON ATTACCO:L’ACCORDO CON ETHIAD NON REGGE,ALITALIA SI RIFARA SENZA GLI ARABI.SI RIFARA CON UN PIANO INDUSTRIALE, L’UNIONE EUROPEA NON DARA MAI "LUCE VERDE" A QUESTO PASTICCIO NEOLIBERALE.
 

http://youtu.be/3hZ6BpyyQzk

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7 NOVEMBRE 2014:RENZI HA PERSO IL MATCH
 
-SU THE HUFFINGTON POST:
 
L’Huffington Post  | Di Redazione
Pubblicato: 06/11/2014 22:00 CET Aggiornato: 06/11/2014 22:00 CET
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PIERRE MOSCOVICI

“Bisogna rispettare le regole, non possiamo esagerare con la creatività, ma usare la flessibilità nel Patto”. Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici risponde a chi gli chiede un’opinione sulla proposta di Renzi di scorporare gli investimenti dal calcolo del deficit. Una netta chiusura a cui si aggiunge quella del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: “Non possiamo cambiare le regole durante il gioco, possiamo solo usare la flessibilità esistente nel Patto, il suo rispetto è cruciale per l’Eurozona”. Insomma, una porta chiusa in faccia senza tanti infingimenti per il premier italiano che aveva appena rilanciato uno dei suoi cavalli di battaglia.

Ma le ostilità da Bruxelles per il capo del governo italiano non finiscono qui. La Commissione infatti s’è presa più tempo per valutare le leggi di stabilità dei singoli paesi, ricordando che il fatto che nessuna bozza di bilancio sia stata respinta al primo esame della Commissione “non vuol dire che tutti i Paesi rispettino le indicazioni del Consiglio Ue”. Un messaggio che sembra diretto soprattutto a Italia e Francia. In particolare, “la Commissione europea dovrà presentare i propri esami entro la fine di novembre, mentre un Eurogruppo dedicato alle bozze di bilancio si terrà entro la fine dell’anno”. Lo ha detto Dijsselbloem, al termine della riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi dell’eurozona.

Al momento un Eurogruppo straordinario era fissato il 21 novembre e l’esecutivo Ue avrebbe dovuto presentare le proprie valutazioni il 12 di questo mese. L’Eurogruppo, ha continuato Dijsselbloem, “si terrà più tardi quest’anno” e per la Commissione “ci sarà un rinvio per consentirle di finalizzare i propri pareri”.

http://www.huffingtonpost.it/2014/11/06/patto-stabilita_n_6116998.html?1415307665&utm_hp_ref=italy
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REAZIONE:BENE LA NUOVA UNIONE EUROPEA,ERA ORA CHE HOLLANDE CHE PROPIO ORA E’ DI VISITA IN CANADA CON QUI L’UE HA SIGLATO UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO,IN CHIARO SEGNALE CHE AL FRAUDE “DIGITAL VENEZIA”–MICROSOFT-OBAMA NON CI STIAMO,METTESSI LE COSE IN CHIARO CON MISTER TELEVIZIO,”MACHO DE CORAZON”:LA MELA DELLA “CREATIVITA”(E L’INNOVAZIONE) NON LA VENDONO NE MENO A BRUXELLES.
 
http://youtu.be/RYfpYYMWF5s
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7 NOVEMBRE 2014:MOGHERINI,VOGLIO E NON POSSO…….
 
-NOTA SUL CORRIERE DELLA SERA:
Timori anche per le tensioni in Medio Oriente. Gentiloni: «A Gerusalemme situazione allarmante»
Ucraina, Mogherini: «Mosca punta a dividere la Ue, dobbiamo stare uniti»
 
Prima missione a Varsavia per l’ex ministro nella nuova veste di Alto rappresentante della politica estera europea. «La crisi libica sarà tra i principali temi dei prossimi mesi»,di Redazione Online
 
L’Alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, con il ministro degli Esteri polacco, Grzegorz Schetyna
 
L’Alto rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, con il ministro degli Esteri polacco, Grzegorz Schetyna

«La strategia della Russia è quella di dividerci, e il più grave errore e di farci prendere in questa trappola». Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue Federica Mogherini in una replica ai parlamentari europei riuniti in Senato, a Roma. L’ex numero uno della Farnesina ha affrontato vari temi all’ordine del giorno della politica internazionale e ha parlato in particolare della situazione in Ucraina su cui Mosca esercita un ruolo attivo. «Dobbiamo rimanere uniti non solo sul piano formale ma anche sostanziale, condividendo la visione di quello che viene fatto». L’Ucraina, per Mogherini, deve «restare unita» ma riallacciare i rapporti con la Russia costituirà «la sfida più importante per i prossimi cinque anni». La questione delle sanzioni alla Russia, ha poi aggiunto, «è sempre sul tavolo» e nuove misure dei 28 contro Mosca sono «possibili». «La situazione sul terreno è estremamente negativa», ha ammesso Mogherini, ribadendo che le elezioni di domenica scorsa organizzate dai filo-russi nelle regioni separatiste sud-orientali ucraine «sono state illegali» e creano un serio ostacolo «alla via del dialogo».

 La crisi libica

Un altro fronte che preoccupa Mogherini è quello libico. «Temo che possa essere il principale problema da affrontare nei prossimi mesi – ha dichiarato sottolineando come gli sviluppi di oggi, con la Corte suprema che ha disposto lo scioglimento Parlamento non sono positivi -. Penso che lo sforzo dell’Onu di aprire un dialogo fra le varie parti della società libica debba essere al centro della nostra iniziativa politica. Inoltre, ha aggiunto, occorre «spingere verso la riconciliazione in Libia come unico modo per evitare lo scoppio di una grossa guerra civile che potrebbe rappresentare una focolaio di instabilità» ed «esercitare il massimo della pressione politica perché le parti trovino il modo di convivere e di costruire istituzioni».

Timori per il Medio Oriente

C’è poi la preoccupazione per la situazione di perenne tensione in Medio Oriente. «La guerra a Gaza – ha sottolineato l’ex ministro degli Esteri, che in mattinata è stata anche in missione a Varsavia – è stato un insuccesso clamoroso sul piano diplomatico. È giunto il momento per l’Ue di usare tutto il suo peso politico per riportare al tavolo negoziate le autorità israeliane e quelle palestinesi». Mogherini ha in agenda per le prossime ore una visita a Tel Avi, Gaza e Ramallah. «A Gaza – ha spiegato – incontrerò il primo ministro e altri ministri palestinesi». Su Israele ha preso posizione anche il successore di Mogherini alla Farnesina, il ministro Paolo Gentiloni: «La situazione nella Spianata delle Moschee, aggravata dalla persistente chiusura dei luoghi di preghiera, è ormai allarmante». L’esponente del governo ha espresso una ferma condanna per gli atti di violenza che nei giorni scorsi hanno colpito esponenti religiosi, forze di sicurezza e civili inermi in alcune aree di Gerusalemme. «Sono azioni ingiustificabili – ha puntualizzato – che contraddicono la storia e la vocazione della Città Santa alla tolleranza ed alla convivenza civile e religiosa. Tutte le Parti devono dare prova di responsabilità ed evitare atti o dichiarazioni che rischiano di esacerbare un quadro di per sé già fragile».

 
6 novembre 2014 | 21:56

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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http://www.corriere.it/esteri/14_novembre_06/ucraina-mogherini-mosca-punta-dividere-ue-dobbiamo-stare-uniti-9bfc75ac-65ef-11e4-b6fa-49c6569d98de.shtml
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REAZIONE:BELLA FOTO,ACCATTIVANTE SORRISO COL POLACCO,MA LA POLONIA DIFFICILMENTE ASSECONDERA LE SUE INTENZIONI.PERO……NON C’E’ PEGGIORE CECITA DI CHI NON VUOLE VEDERE.
BELLE IDEE,AMBIZIOSI PROGETTI HA LA MOGHERINI MA NON PORTERA A BUON PORTO NE MENO UNO.VEDIAMO:
 
NON E’ VERO CHE LA RUSSIA VUOLE DIVIDERE L’EUROPA:DONESTK E LUGHANS SONO REGIONI INDIPENDENTI E LIBERI ANCHE DALLA RUSSIA,MALGARDO SIA VERO CHE PUTIN ESSERCITA UN “RUOLO ATTIVO”(O PASSIVO CHE SIA,NON SI SA MAI)SOLO HA AVUTO UN RUOLO UMANITARIO E DIPLOMATICO,CARA MOGHERINI.NIENTE FORZE MILITARI IN CAMPO.SUCCEDE GARA MOGHERINI CHE NELLA GALASSIA EUROPA TUTTE LE POSIZIONI SONO INTERDEPENDENTI,TUTTI HANNO I SUOI INTERESSI E TIRANO AQUA VERSO IL SUO MOLINO.UKRANIA UNITA?NON CON UN GOVERNO NEOLIBERALE  GOLPISTA A KIEV,COME GOLPISTA E’ IL SUO INCARICO RENZIANO.PERO UNITA O MENO LA PACE SLAVA IN UKRANIA E’ CONSOLIDATA.IMPORTANTE CAPIRLO E ASSUMERLO.NO,LA RUSSIA NON PUO DIVIDERCI AGLI OCCIDENTALI ANCHE LO VOLESSI,E’ LEI CHE PRETENDE RICREARE UNA NUOVA GUERRA FREDDA PER AGLUTTINARE FRA DI NOI A TUTTO IL NEOLIBERALISMO OVEST,MANO D’OPERA DISOCCUPATA DOPO LA CADUTA DEL MURO(ANCHE OBAMA CI PROVA E GRIDA ALLA SPIA QUANDO NON CI RIESCE),PERO DIFFICILMENTE I SUOI PIANI GUERRAFONDAI AVRANNO LA MEGLIO:OBAMA NON METTERA FORZE MILITARI IN CAMPO E LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA SONO PARTITI MORTI:NON CONVENGONO A TANTI:LA FRANCIA  E GRAN BRETAGNA FRA ALTRI NON CI STANNO,FRANCIA VENDE MISTRAL A PUTIN E CAMERON NON VUOLE VEDERE TOCCATI LE INVERSIONI NELLA CITY LONDINESE CHE STANNO PORTANDO L’ECONOMIA DELLA GB ALL’AVANGUARDIA IN MEZZO AD UNA EUROPA IN RECESSIONE NE PER COLPA DELLE SANZIONI A RUSSIA NE PER LE DISPOSIZIONE DELL’UE A BRUXELLES.E NON LI VUOLE NE MENO LA GERMANIA CHE MAI HA STACCATO LA SPINA A PUTIN, E,NATURALMENTE LA POLONIA MALGRADO CERTA RETORICA  DI OCCASIONE.
LIBIA?:NON SI TORNA IN DIETRO AL MEDIOEVO.LA ODIERNA BOCCIATURA DEL PARLAMENTO A MANO DELLA CORTE COTITUZIONALE NON CAMBIA LA SITUZIONE DI FONDO:SONO SOLO IL GIOCO DELLE REGOLE DEMOCRATICHE MA BENGASI E’ STATA RIPRESA.CIO CHE OCCORRE’ ORA E’ DISARMARE TUTTE QUELLE MILIZIE CHE RISPONDONO AGLI INTERESSI DELLA COMPLICATA MATASSA DEI CLAN LIBICI CHE SONO RIMASTI BELIGERANTI DOPO LA CADUTA DEL REGIME KADAFY,E COSI SCONGIURARE ANCHE LA PROPAGANDA DELLO STATO ISLAMICO.SOLO QUESTIONE DI TEMPO,E ‘ QUALCOSA COME RISTABILIRE LA LEGGE E L’ORDINE NEL FAR WEST DOPO LA FINE DELLA GUERRA CIVILE AMERICANA.
MEDIO ORIENTE?E’ SCARSA L’INFLUENZA CHE LUI E L’UE EUROPEA POSSANO ESSERCITARE MALGRADO ALCUNE CLAMOROSE RICONOSCIMENTI ALLO STATO PALESTINO.E LA VITTORIA REPUBBLICANA AL CONGRESSO USA CON I SUOI FALCHI  RIPORTA LE COSE AL PUNTO ZERO.E’ ANCHE UNA VITTORIA DI NETANYAU.
 
8 NOVEMBRE 2014:A SENO NUDO
 
-SU LA REPUBBLICA: Scandalo Tale e Quale Show, Veronica Maya a seno nudo
 

REAZIONE:BHE NON COMINCIAMO EH?,NON SCANDALIZIAMO.NIENTE DRAMATISMI.

(NOTA PARZIALE,LA PUBBLICAZIONE NON E’ FINITA.DOPO VI FARO VEDERE COME E’ ANDATA LA COSA VERAMENTE)

8 NOVEMBRE 2014:NOTIZIE DAL C…DEL MONDO,CHIEDONO MISURE PIU DRAMATICI

MercoPress - South Atlantic News Agency

Montevideo, November 8th 2014 – 05:00 UTC
 
-TITOLARE:

ECB ready to give the Euro zone further economic stimulus

The ECB's attempt to kick some life into the sluggish Euro zone economy is to buy covered bonds and other assets for two years.

The president of the European Central Bank (ECB), Mario Draghi, says the bank stands ready to give the Euro zone further economic stimulus “should it become necessary”. The comments boosted shares in Europe. It also prompted a fall for the euro, with analysts increasingly braced for more dramatic stimulus measures.

TRADUZIONE:BCE pronta a dare alla zona euro un ulteriore stimolo economico
Il presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, dice che la banca è pronta a dare alla zona euro ulteriore stimolI economicI “in caso di necessità”. I commenti hanno potenziato azioni in Europa. E ‘inoltre ha richiesto un calo per l’euro, con gli analisti sempre più rinforzati per misure di stimolo più drammatici

IL tentativo della BCE a calci in vita nella economia della zona euro lenta è quella di acquistare obbligazioni garantite e altre attività per due anni.

REAZIONE:NON SONO DI ACCORDO,NON CREDO SIA NECESSARIO.CI VUOLE RISPONSABILITA NON DRAMMATISMI.DRAGHI CADRA.

 

8 NOVEMBRE 2014:LA LEGA NO ATERRA PIU NE AL NORD,NE AL SUD,NE AL CENTRO.

-SU LA REPUBBLICA:

Salvini assalito da antagonisti a campo nomadi

L’aggressione e la fuga video

La Lega: via Alfano, prefetto e questore,di A. CORI e A. ANANASSO

Investiti due manifestanti – Foto Auto danneggiata -Foto Cori e insulti

2mila condivisioni

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REAZIONE:E’ LA SECONDA VOLTA CHE LA LEGA VIENE CACCIATA PER LA FORZA,QUESTA VOLTA NEL CENTRO DEL PAESE,NELLE ZONE ROSSE DELL’EMILIA ROMAGNA,L’ALTRA VOLTA IN PUGLIA NEL SUD.

SUCCEDE CHE LA LEGA VISTO CHE NON TROVA CONSENSI DOVE DOVREBBE PRENDERLI,NEL SUO POSTO NATURALE DEL NORD,DOVE E’ ANNIENTATA NELLE URNE,DISTRUTTA DALLA  GIUSTIZIA,OSTEGGIATA PER LE FORZE DELL’ORDINE(SI PENSI IL TANK VENETO E I SUOI TERRORISTI IMPRIGIONATI),CAMBIA STRATEGIA E APOGGIANDOSI ALLA PROPAGANDA DEI SUOI MEZZI(RADIO PADANIA,IL GIORNALE PADANO,I MEZZI DI BERLUSCONI E PERSINO LA REPUBBLICA)CERCA DI TROVARE SPAZIO NEL RESTO DEL PAESE.PERO LE COSE NON VANNO MEGLIO LI E COSI E’ STATO CACCIATA DA PER TUTTO:LA NUOVA ERA HA CACCIATO PER IL VOTO POPOLARE  A MARONI IN SICILIA E LAMPEDUSA QUANDO ERA MINISTRO DELL’INTERNO SOTTO BERLUSCONI;IL SUD,GIA DETTO,L’HA CACCIATA PER LA FORZA IN PUGLIA,E ORA ANCHE NEL CENTRO,NELLE ZONE ROSSE DELL’EMILIA.PERO,LO SAPPIAMO TUTTI,PRESENTARSI PROPIO A BOLOGNA E NEL SUD ALTRO NON E’ CHE PROVOCAZIONE:SE NON LI VOGLIONO AL NORD PERCHE DOVREBBERO VOLERLI AL SUD E AL CENTRO?NELLE ZONE BIANCHE DC E QUELLE ROSSE?E CHI E' CHE ARRIVA?

LI STA RESTANDO POCO SPAZIO DOVE ANDARE A PROVOCARE:FORSE VORRANO INFILARE VERSO IL MARE?NON GLIELO CONSIGLIO.MEGLIO SI DISSOLVANO,ACETTINO LA RESA.VIA DELL’ITALIA.

DIMMETERSI IL MINISTRO DELL’INTERNO?NON SAREBBE PRUDENTE ADESSO CHE LA POLIZIA STA FACENDO UN OTTIMO LAVORO CONTRO LA PRESENZA DEI TERRORISTI DELLO STATO ISLAMICO IN ITALIA(GENOVA,VENETO,ECC).LA SUA SCONFITTA E’ PRIORITA,EMERGENZA PER TUTTO L’OCCIDENTE,E NON SOLO.

http://youtu.be/kSBLQM5KUec

http://youtu.be/EXEEql6pnXY

8 NOVEMBRE 2014:STALLO,SI TIRA A CAMPARE

-SU LA STMPA:

Se salta il patto del Nazareno si va al voto
08/11/2014
giovanni orsina

La rottura eventuale del cosiddetto patto del Nazareno – che, secondo quanto diceva l’altroieri il presidente del Consiglio, al momento scricchiola pericolosamente –, non sarebbe cosa da nulla per l’attuale situazione politica italiana. Al contrario: non è affatto improbabile che, se si verificasse, quella rottura sia in grado di avviare una slavina destinata a concludersi in primavera con le elezioni anticipate.

L’accordo con Berlusconi non è un elemento accessorio del governo Renzi, ma ne ha rappresentato finora una condizione fondamentale. Si rammenti fra l’altro che il primo incontro fra i due, il 18 gennaio scorso, non ha seguito ma preceduto di qualche settimana l’ascesa del segretario democratico a Palazzo Chigi. Il senso che il patto ha per Renzi va cercato sul terreno aritmetico prima ancora che su quello politico. Impegnato a scalare il vuoto della politica italiana, e perciò appoggiato sul nulla; guardato in cagnesco da molti parlamentari del suo stesso partito; impossibilitato a fare forza sui grillini; dotato di una maggioranza risicata in Senato: dove altro avrebbe potuto trovarli Renzi i voti alle Camere per sperare almeno di realizzare il suo ambiziosissimo programma, dopo il fallimento di tutti i suoi predecessori?

Dell’utilità che il patto ha avuto per Berlusconi si è detto tante volte: dopo essere stato condannato, dopo esser decaduto da senatore ed essere stato sospeso dalla vita pubblica, dopo essersi auto-emarginato passando all’opposizione del governo Letta, nel rapporto con Renzi Berlusconi ha ritrovato la ribalta e si è visto restituire la possibilità, se non di decidere, quanto meno di partecipare alle decisioni. Se però per l’uomo di Pontassieve il bilancio dell’accordo è stato quasi interamente positivo – fatte salve le critiche, aspre ma modeste nell’impatto concreto, dei settori più antiberlusconiani del Pd e della cultura di sinistra –, quello di Arcore ne ha pagati cari i vantaggi: si è «scoperto» a destra, cedendo terreno alla Lega di Salvini; e al contempo ha regalato spazio al centro allo stesso Renzi. Da qui le incertezze.

Da qui le insurrezioni interne a Forza Italia – la più importante, da ultimo, quella di Raffaele Fitto –, e le difficoltà di Berlusconi nel governare i suoi parlamentari. Da qui il desiderio di far pagare a Renzi un prezzo più alto, in particolare sulla legge elettorale. E da qui infine la risposta politicamente assai abile del presidente del Consiglio: eleggere insieme al M5s un membro del Consiglio superiore della magistratura e uno della Corte Costituzionale. Minaccia implicita ma quanto mai chiara di sostituire al patto del Nazareno un accordo coi grillini.

Se la prospettiva di Renzi è quella di continuare a governare, tuttavia, e non di andare alle urne appena possibile, questa minaccia rimane assai debole. Con un Movimento che decida infine di mettersi a fare politica sarà possibile magari convergere su un nome o un provvedimento, ma come potrebbe il presidente del Consiglio appoggiarvi continuativamente le proprie ambizioni riformistiche, non esattamente modeste? Come potrebbe tenere insieme il sostegno dei grillini e la presenza nella maggioranza del Nuovo centrodestra, che già ha cominciato a protestare? Che cosa ne farebbe della riforma del Senato, approvata in prima lettura coi voti di Forza Italia e con l’opposizione dura del M5s? E se, nel momento in cui Giorgio Napolitano decidesse di fare un passo indietro, dovesse sceglierne il successore d’accordo con Grillo, come potrebbe poi conquistare quel centro elettorale al quale ha parlato in questi mesi, e che sembra ben disposto ad ascoltarlo? Sarebbe troppo perfino per Renzi.

Per queste ragioni, come si diceva in apertura, la fine eventuale del patto del Nazareno non sembra il preludio di una nuova e diversa fase di stabilizzazione del nostro sistema politico, ma d’una corsa al voto. Con un sistema elettorale riformato, se si riuscirà a riformarlo. Ma perfino con le attuali regole proporzionali, se il processo riformistico dovesse fallire. Un’eventualità, quest’ultima, tutt’altro che impensabile.

Certo: la politica italiana è tale che magari il patto del Nazareno smetterà ben presto di scricchiolare, tutto tornerà come prima, e le molte pagine che in questi giorni sono state dedicate ai suoi gemiti – comprese quelle su cui è stampato quest’articolo – troveranno un giusto destino nell’avvolgere dentici e branzini. Dall’incarto del pesce, però, non manca di emergere un messaggio un po’ meno effimero e tutt’altro che confortante: Nazareno o non Nazareno, finché questa è la situazione politica e istituzionale del Paese, leggi ambiziose e riforme incisive possiamo pure scordarcele.

http://www.lastampa.it/2014/11/08/cultura/opinioni/editoriali/se-salta-il-patto-del-nazareno-si-va-al-voto-YhFUYpYFuqlz5O1CFn0vTL/pagina.html

REAZIONE:LA SOLA SOLUZIONE E’ ELEZIONI ANTICIPATE,TORNARE AL DOPO VOTO NAZIONALE ULTIMO.NIENTE MALSANA STABILITA GOLPISTA.

NIENTE RIFORME,NESSUNA:NE QUELLA DEL BICAMERALE,NE L’ITALICUM NE QUELLA DEL LAVORO.NO ALLA RIVINCITA DI BERLUSCONI CONTRO IL SENATO-SEVERINO,NO AL PRESIDENZIALISMO-AUTORITARISMO,NESSUN PPREMIO DI  MAGGIORANZA IN NOME DELLA GOVERNABILITA,PIU PARLAMENTARISMO.NO ALLA FLESSIBILIZAZIONE-BANCARIZAZZIONE NEOLIBERALE ALLA SUDAMERICANA,RISPETTO PER L’INTELLIGENZA DEGLI ITALIANI.SI VADA AL VOTO COL PROPORZIONALE GIA,ORA:RENZI NON AVRA IL SUO 40 PER CENTO DI CUI SI DICE SICURO(NE LE INTERNE NE LE EUROPEE SONO LE NAZIONALI ITALIANI),BERLUSCONI SARA ELETTORALMENTE DEFINITIVAMENTE ARCHIVIATO,GRILLO,LEGA E NCD SCOMPARIRANNO.QUESTO LO SANNO,IO VI LO PROMETTO.NESSUNO DIMENTICHI CHE OGGI PER OGGI LA NUOVA ERA RESTA VINCENTE E COMMANDA L’ECONOMIA E L’IMPOSTAZIONE SOCIO-CULTURALE DELL’ITALIA FUTURA,LE RIFORME NON SI FARANNO MAI.IL RENZISMO NON HA ANCORA DECOLLATO E NON LO FARA:NIENTE SUCCEDRA,LO SANNO E PER QUESTO TIRANO A CAMPARE.

 

07 novembre 2014
Berlusconi ou Grillo : la peste ou le choléra pour Matteo Renzi ?

Matteo Renzi, le 14 octobre à Rome. Gabriel Bouys/AFP

Matteo Renzi, le 14 octobre à Rome. Gabriel Bouys/AFP

Matteo Renzi l’a reconnu lui-même, jeudi 6 novembre. Entre Silvio Berlusconi et lui, ça « grince ». Les deux hommes, quoique officiellement adversaires politiques, sont liés par un pacte pour faire aboutir les réformes institutionnelles (mode de scrutin, fin du bicamérisme parfait). Pourtant, ils ne sont pas parvenus, au cours d’un déjeuner mercredi, à trouver un accord sur la règle du jeu en cas de nouvelles élections. Votée en première lecture à la Chambre en mars, la nouvelle loi électorale baptisée Italicum prévoit un scrutin à deux tours, avec une prime majoritaire pour la coalition arrivée en tête.

Mais depuis, les choses ont changé. La formation de Renzi, le Parti démocrate (PD, centre gauche), grand vainqueur des européennes de mai (41 %), caracole en tête des sondages − et celui de Berlusconi, Forza Italia, est à la peine. Le président du conseil propose désormais que la prime majoritaire récompense le parti ayant dépassé 40 % des suffrages, un score que le PD peut théoriquement atteindre, et un seuil couperet à 5 %. L’avantage pour lui est évident : cette modification lui permettrait de mettre définitivement au pas ses « frondeurs », dont certains seraient tentés de créer leur propre formation.

Un instant séduit par cette solution, l’ex-Cavaliere freine désormais des quatre fers. Il soupçonne son partenaire de vouloir provoquer des élections anticipées sitôt voté le nouveau mode de scrutin. Avec 15 % des intentions de vote, Forza Italia n’est même pas assuré de se qualifier pour un éventuel second tour. Avec une prime majoritaire accordée à la coalition, en revanche, Berlusconi peut caresser l’espoir, même ténu, de faire à nouveau venir vers lui  la Ligue du Nord, la droite nationaliste et ce qu’il reste des centristes. Cela a si bien fonctionné dans le passé…

Mais Renzi est pressé. Même si les Italiens ont de la patience et de la confiance envers leur président du Conseil, ce dernier veut engranger définitivement au moins une réforme (promise au rythme d’une par mois…) avant la fin de l’année. Du coup, le voilà qui se tourne vers le Mouvement 5 étoiles, qui bénéficie toujours de 20% d’intentions de vote. Jeudi, les deux formations ont noué une alliance pour faire élire deux membres, désignés par le Parlement, au Conseil constitutionnel et au Conseil supérieur de la magistrature. C’est la première fois que les parlementaires du parti de Beppe Grillo se prêtent à un tel accord avec le PD.

Cela augure-t-il une autre entente ponctuelle sur le futur mode de scrutin ? C’est encore un peu tôt pour le dire. Mais pour le chef du gouvernement, l’avantage comparatif de l’un ou de l’autre est assez mince : entre un adversaire (Berlusconi) qui n’a jamais respecté un pacte et un autre (Grillo) totalement imprévisible, Renzi a simplement le choix entre la peste et le choléra.

Philippe Ridet

http://italie.blog.lemonde.fr/2014/11/07/berlusconi-ou-grillo-la-peste-ou-le-cholera-pour-renzi/

APPENDICE:SULLO STESSO BLOG

09 novembre 2014
Giorgio Napolitano prépare ses valises

Fatigué sûrement, désabusé peut-être… Selon le quotidien La Repubblica du 8 novembre, le Président de la République Giorgio Napolitano, 90 ans au mois de juin prochain, s’apprêterait à donner sa démission. Elle pourrait être annoncée fin décembre lors de son traditionnel discours de fin d’année. Il s’agit d’un demi-scoop.  M. Napolitano, qui avait accepté de “rempiler” pour un second mandat de sept ans afin d’aider le pays à sortir de la crise politique consécutive aux élections sans vainqueur du mois de février 2013, n’avait pas fait mystère de s’engager pour un CDD. Il souhaitait lâcher son poste une fois votées les réformes institutionnelles (mode de scrutin, fin du bicamarisme).

Même si elles sont à prendre au conditionnel, les informations de La Repubblica attestent d’une accélération de son calendrier – et d’une forme de résignation. Les réformes espérées sont loin d’être adoptées. Celle du mode de scrutin a été l’objet de multiples changements et se heurte à l’indécision de Silvio Berlusconi – elle ne devrait être définitivement adoptée qu’au printemps 2015 ; celle du Sénat nécessite encore trois passages devant les chambres et un référendum pour entrer en vigueur.

Selon la presse italienne, Giorgio Napolitano est usé. Au mois d’octobre, il aurait été victime d’un coup de fatigue qui l’aurait convaincu de ne plus avoir les forces nécessaires pour conduire sa tâche. D’autres sources indiquent qu’il aurait mal supporté d’être appelé à témoigner, au mois d’octobre, dans le procès sur les négociations supposées entre l’Etat et la mafia au début des années 90. Enfin, certains commentateurs pointent une forme de désillusion du chef de l’état face à une classe politique qui, malgré ses appels répétés à la responsabilité, se démontre incapable de se réformer aussi rapidement que la crise institutionnelle le requiert.

Si elle était confirmée, l’hypothèse du départ du “Roi Giorgio” comme le surnomment les médias ouvrirait une nouvelle période d’incertitude en Italie. Parlementaire depuis 1953, d’abord dans les rangs du Parti communiste, plusieurs fois ministre, M. Napolitano a représenté le meilleur de la politique italienne souvent discréditée par des figures médiocres. Même si on peut lui reprocher d’avoir préféré, en 2011, nommer Mario Monti en remplacement de Silvio Berlusconi démissionnaire, plutôt que d’appeler les Italiens aux urnes, nul ne peut lui contester une stature d’homme d’Etat et d’européen convaincu, qui a tout fait pour sauvegarder l’image et la réputation de son pays.

Un successeur de son envergure ne sera pas facile à trouver. Les médias citent les noms d’Emma Bonino, ancienne ministre des affaires étrangères, de la sénatrice Anna Finocchiaro, et de deux anciens présidents du Conseil, Romano Prodi et Giuliano Amato. Mais l’élection  - à bulletin secret – du Président de la république est une alchimie complexe riche en surprises et chausse-trappes. L’élu doit recueillir les deux tiers des suffrages du Parlement et des représentants des régions, lors des trois premiers tours de scrutin. 50% des voix suffit ensuite.

Or aucun parti ne dispose à lui seul d’une majorité. Les tractations qui s’ouvriront revêtiront probablement des allures de marchandage entre la gauche, la droite et le Mouvement 5 Etoiles. En 2013, ni Romano Prodi et ni Franco Marini, les deux candidats choisis par le Parti Démocrate (gauche) –  le mieux représenté au Parlement – n’avaient pu être élus. C’est alors que Giorgio Napolitano, en avril, avait accepté de mettre tout le monde d’accord et de se “sacrifier” pour un nouveau mandat théoriquement de sept ans. Le Quirinal, dans un communiqué diffusé dimanche, “ne confirme ni ne dément” ces rumeurs et ajoute que lorsque Giorgio Napolitano aura pris une décision, il s’en expliquera lui-même.

Philippe Ridet

http://italie.blog.lemonde.fr/2014/11/09/giorgio-napolitano-prepare-ses-valises/

REAZIONE:POICHE HA VINTO LA NUOVA ERA NON CI SARA NE ITALICUM NE FINE DEL BICAMERALISMO.E PERCHE NON CI SARA RIF0RMA DELLA COSTITUZIONE CON LA FINE DEL BICAMERALISMO NE RIFORMA ELETTORALE AUTORITARISTA  NON CI SARA UN UOMO FORTE ALLA GUIDA DELLO STATO:SI CHIAMI PRESIDENZIALISMO,SI CHIAMI GOVERNABILITA,SI CHIAMI PREMIO DI MAGGIORANZA,SI CHIAMI GOVERNO DEL PRESIDENTE,ECC.SI CHIAMI COME SI CHIAMI L’ITALIA RESTA UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA PARLAMENTARISTA,E PER TANTO “RE GIORGIO” SE NE VA.LO HA  DECISO LA NUOVA ERA.NOMINARNE ALTRO NON E’ PROBLEMA NE URGENTE PRIORITA,IN ITALIA IL PRESIDENTE  E’ SOLTANTO UNA CARICA SIMBOLICA E CON QUESTO MANDATO COSTITUZIONALE SI DOVRA INSEDIARE IL PROSSIMO.NON PUO ESERE CHIUNCHE,MA NE MENO DOVRA ESSERE “ATTIVO” E DICISIVO,NON “SUPER-PARTES” MA IMPARZIALE.

8 NOVEMBRE 2014:IMPOSSIBILE RIVINCITA

-SU LE FIGARO:Entre Hollande et Sarkozy, le combat perpétuel

Le chef de l’État et son prédécesseur sont sûrs qu’ils se retrouveront en 2017.
ÉDITION ABONNÉS – Sarkozy-Hollande : l’impossible revanche

 

8 NOVEMBRE 2014:MULTINAZIONALE SINO-CANADIESE IN FRANCIA VOLA

SU LE FIGARO:Les Chinois bien placés pour l’aéroport de Toulouse

Selon nos informations, c’est un groupement sino-canadien qui a proposé le 31 octobre le prix le plus élevé pour racheter les parts de l’État dans l’aéroport.

 

9 NOVEMBRE 2014:GRAZIE ANGELA PER QUESTE PAROLE

Merkel: «Le désir de liberté des hommes ne pourra jamais être détruit»

VIDÉO – Berlin a commémoré ce dimanche 9 novembre le 25e anniversaire de la chute du mur. Des milliers de ballons installés le long de la ligne de séparation se sont envolés en symbole de la réunification.

REAZIONE:ERANO TEMPI DIFFICILI,IO ERO,E RIMASSI,DA QUESTA PARTE DEL MURO,NEL FRONTE EST,VICINO AI MISSILI DI VICENZA PUNTANDO AD ORIENTE.C’ERA PAURA,ERA IL BOOM DELLE COSTRUZIONI CON RIFUGIO ANTINUCLEARE SOTERRANEO.IL TEMPO HA PASSATO E OGGI POSSIAMO LEGGERE CON SODISFAZIONE QUESTE PAROLE DELLA MERCKEL CHE NON NASCONDONO UN PIZZICO DI….NON VORREI DIRE RAMMARICO,MA NOSTALGIA.LEI NON LO DICE MA NON IMPORTA,TRANNE QUALCHE SCHERMAGE DI QUELLE ESTREMISTE CHE VORREBERO VERLO CADUTO DA QUESTA O DALL’ALTRA PARTE(0 MAGARI FARNE UN'ALRO INSIEME),ORA NON SUCCEDE NIENTE SIMILE AD ALLORA,QUELLO DEL TITOLO.

http://youtu.be/tXKZQAW6TJY

9 NOVEMBRE 2014:DONNE SENZA DESIDERIO DI DONNA
 
-SU LE FIGARO:
 
Anti-girly, le nouveau sex-appeal

DÉCRYPTAGE - Une nouvelle génération de filles atypiques, affranchies des diktats du star-système, affirme sa liberté à l’écran comme à la ville. Ces femmes fatales affichent des manières de garçon manqué sans attenter à leur féminité.
EN IMAGES – Adèle, Scarlett, Kristen : les héroïnes viriles et sexy du cinéma

 

http://youtu.be/H1cbEgIcaIo

9 NOVEMBRE 2014:UNITI CONTRO LO STATO ISLAMICO(E NON SOLO)
 
-TITOLARE SU LE MONDE

Nouvelles d’Iran Etat islamique : lettre secrète d’Obama au Guide suprême iranien

REAZIONE:OBAMA E IRAN UNITI CONTRO LA OFFENSIVA DELLO STATO ISLAMICO

 

NOVEMBRE 2014:IL GOLPE DEL PATTO DELLE LARGHE INTESE A PROCESSO

-SU LA STAMPA:

Patto del Nazareno, la procura apre un’indagine dopo la denuncia del Movimento Cinque Stelle
Esposto del deputato Colletti, aperto un fascicolo ma senza ipotesi di reato né indagati. Oggi vertice Renzi-Alfano sulle riforme. Berlusconi convoca i suoi per domani. Squinzi: «Napolitano fattore di stabilità». Giachetti (Pd): «Per il successore aprire anche al M5S».
 
ANSA

L’arrivo di Silvio Berlusconi nella sede del PD a largo del Nazareno, Roma, il 18 gennaio 2014 per discutere il “patto” sulle riforme costituzionale e sulla nuova legge elettorale con il premier Renzi

10/11/2014

Andare avanti con le riforme, con l’orizzonte del governo al 2018. Matteo Renzi vuole spingere sull’acceleratore, ma dopo il confronto a distanza con Berlusconi, la legge elettorale sembra destinata al rinvio. Stasera dopo il consiglio dei ministri è previsto il vertice di maggioranza sulle riforme. Per farle il governo è pronto ad aprire a chi ci sta, M5S compreso. Alla finestra ci sono Berlusconi e Ncd che, soprattutto sull’Italicum, non è disposta a fare concessioni.

ESPOSTO M5S SUL PATTO DEL NAZARENO

Domani pomeriggio è stato convocato il comitato di presidenza di Forza Italia a Palazzo Grazioli alla presenza di Silvio Berlusconi per esaminare il percorso delle riforme. Intanto la procura di Roma ha aperto un’inchiesta – per ora senza ipotesi di reato e senza indagati – a seguito della denuncia presentata dal deputato M5S Andrea Colletti sul Patto del Nazareno.

A presentare l’esposto è stato il deputato grillino Andrea Colletti «per accertare esistenza e contenuto del Patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi. Ho chiesto di verificare se il Patto sia stato effettivamente preordinato a pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Colle».

Colletti annuncia l’esposto in procura sia sul suo profilo twitter sia su quello Facebook scrivendo: «facciamo scricchiolare ancor di più il patto del Nazareno!», accusato di «pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Quirinale, trasformando la nostra Repubblica democratica in una dittatura mascherata».

LA PARTITA DEL QUIRINALE

Poi c’è la partita che riguarda il Quirinale con le voci sulle dimissioni di Napolitano entro fine. Oggi a parlare è il presidente di Confindustria Squinzi: «Considero il presidente un grande e importante fattore di stabilizzazione del nostro Paese, soprattutto in una situazione di alta volatilità» spiega.

Intanto c’è già chi, come Roberto Giachetti del Pd avanza nomi per la successione di Napolitano: «Per l’elezione del Presidente della Repubblica spero si segua la stessa strada utilizzata per i giudizi costituzionali, sarebbe una cosa buona se si trovasse un accordo che coinvolgesse i 5 stelle – spiega intervenendo questa mattina a Omnibus su La7 -. Questo potrebbe portare uno scombussolamento anche all’interno di quel partito. Io sono a favore di un accordo che includa anche i 5 Stelle. La figura di Emma Bonino – conclude – potrebbe essere condivisa visto che era nella rosa la scorsa volta».

Pronta la replica di Ncd che attraverso Nunzia De Girolamo fa sapere che se il Pd cerca l’accordo con i 5 Stelle con loro «non ci saranno altre forze politiche». «Esiste uno spazio oltre Renzi e Grillo, gli italiani devono poter decidere un alternativa politica a questi due partiti. In una scelta tra Prodi e Draghi non avrei alcun dubbio a sostenere il secondo. Renzi – ha concluso la De Girolamo – difficilmente sosterrà un candidato forte politicamente».

http://www.lastampa.it/2014/11/10/italia/politica/riforme-oggi-c-il-vertice-di-maggioranza-squinzi-napolitano-fattore-di-stabilizzazione-jtKDodYiXVcxor239luOxJ/pagina.html

REAZIONE:HO AVUTO RAGIONE,FINALMENTE LA GIUSTIZIA SE NE FA ECO:IL PATTO DEL NAZARENO DELLE LARGHE INTESE SCHRICCIOLA E IN VISTA DELLA SUA PRIMA VITTIMA(VITTIMA ECCELENTE)NELLA FIGURA DI UNO DEI SUOI GARANTI, NAPOLITANO,LA GIUSTIZIA VUOLE SAPERNE.NON MI ASPETTAVO ALTRO DELLA GIUSTIZIA:NON AL GOLPE MASCHERATO.

http://youtu.be/vVmfZjCwER8

-APPENDICE:IO HO UN SUCCESORE,MI LO HA SUGERITO THE HUFFINTON POST:

Vittorino Andreoli: “Nel manicomio Italia, meglio Bergoglio al Quirinale” (FOTO)

L’Huffington Post  | Di Andrea Purgatori

Pubblicato: 09/11/2014 18:29 CET Aggiornato: 09/11/2014 20:14 CE

Un anno fa ci eravamo lasciati con la sua analisi spietata: questo è un paese di malati di mente. Adesso il paese dei malati di mente deve trovare un nuovo presidente. E lo psichiatra Vittorino Andreoli rimette idealmente l’Italia sul lettino, ma non vede sintomi di miglioramento: “Sembra la storia di Peter Pan, che fugge dal mondo che c’è per cercare quello che non c’è. Napolitano se ne va e noi andiamo a cercare il presidente che non c’è. Ricordiamoci che nell’isola Peter Pan ha trovato Capitan Uncino, gli indiani e i ragazzi abbandonati… ma è proprio sicuro che vada via?”.

Così sembra, professore.
“E’ un bel dramma. In questo paese malato, dove tutti fanno sciopero. Ma contro chi? Guardi che non penso al sindacato. Penso alla realtà delle cose. C’è un governo che sembra l’unico che può tentare, ma tutti gli danno contro…”.

L’ultima spiagga?
(ride) “Ma no, qui c’è sempre la speranza del miracolo, di qualcosa o qualcuno che venga a risolvere tutti i problemi. E’ proprio la visone adulta di Peter Pan. Si è scontenti del mondo e si va a cercare l’isola che non c’è. Va benissimo, allora fantastichiamo. Facciamo venire giù il Padreterno, l’angelo salvatore… i santi ci sono”.

Forse un po’ troppi.
“Guardi, in un paese serio uno prima dovrebbe cercare quali potrebbero essere i possibili successori. Invece, no. Noi prima lo mandiamo via, poi vediamo cosa fare. E’ un po’ come è stato con i manicomi. Li abbiamo chiusi, ed era giusto chiuderli, ma non ci siamo preoccupati di quello che sarebbe successo dopo e di cosa avevamo bisogno. Insomma, diciamocelo, ormai viviamo in un manicomio. E il presidente della Repubblica è il direttore”.

Così non ne usciamo, professore. Se la qualità politica è sottozero, è inutile cercare il sostituto di Napolitano.
“Cosa vuole che le dica? Questo paese è diviso in due. Da una parte c’è il potere, che è completamente idiota. E dall’altra ci sono i Nessuno, con la N maiuscola. Persone che valgono, e in Italia ce ne sono tante, ma sono appunto dei Nessuno. Come se non ci fossero. Nella Prima, Seconda e Terza Repubblica si è selezionata solo la stupidità. Allora, se permette, mi tengo Napolitano con tutti i suoi difetti”.

Non possiamo chiedergli di rimanere altri vent’anni.
“E allora cambiamolo e finiamo come con i manicomi”.

Proprio sicuro che non ci sia un’alternativa?
“Ma sì, qualcuno c’è di sicuro”.

Dove lo andrebbe a cercare?
“Io tra i Nessuno. Ma come si fa? Non riusciamo nemmeno a trovare chi deve andare al Consiglio superiore della magistratura… Io quello non lo voglio. Ma lo conosci? No, ma non lo voglio. Così a forza di escludere, finisce che scegliamo persino chi non è all’altezza del compito. Figuriamoci quando si dovranno mettere d’accordo per eleggere un presidente della Repubblica. Facciamo scendere il Padreterno. Oppure, diamo un doppio incarico a Papa Francesco”.

Papa Francesco presidente della Repubblica è una bella provocazione.
“Beh, è una brava persona. Diamogli un incarico ad interim fino alla fine del mandato di Napolitano. Ah, poi c’è anche un Papa emerito che non ha niente da fare…”.

Sta scherzando?
“Drammaticamente, sì. Ma è un’ironia malinconica. Però è lei che mi ha dato una cattiva notizia. Perché se è vero che il capo dello Stato se ne va, il problema è irrisolvibile. Ma capisco. Il suo desiderio era di dare un assetto più tranquillo a questo Paese. E non c’è riuscito”.

Quindi, bisogna convincere Napolitano a restare un altro paio d’anni?
“Io spero che facciano così. Perché non siamo nemmeno in democrazia. Non c’è la possibilità di un’elezione democratica. La costituzione prevedeva un’elezione con una maggioranza di due terzi del parlamento perché si immaginava che di fronte a certe decisioni si dimenticasse la logica dei partiti e l’unica attenzione fosse rivolta al problema del Paese. Invece si è dimostrato che tutto questo non esiste. Esistono i partiti e dentro i partiti esistono gli ominetti…”.

Ha detto “ominetti”?
“Il termine corretto sarebbe omuncoli, ma è già stato usato dagli antropologi. Ominetti mi sembra più appropriato” (ride).

Posto che questo presidente se ne vada?
“Verremo commissariati da un segretario della Merkel”.

Allora meglio Papa Bergoglio, lei dice. Non come capo spirituale ma come uomo di buona volontà.
“Io mi occupo solo di uomini e sono affascinato da un uomo straordinario che si chiamava Gesù di Nazareth. E devo dire che Bergoglio gli somiglia abbastanza. E’ uno che non ama il potere, i cortei con le auto, non è come questi che tagliano tutto del dieci per cento a occhi chiusi. Insomma, mi piacerebbe un uomo che non risponda ai partiti ma all’umanesimo, al fatto che siamo in una situazione di grande pericolo e salvi il Paese. Mi accontenterei di una persona saggia. Ma purtroppo questa parola è stata cancellata anche dallo Zingarelli”.

Lei ci andreebbe a fare il presidente, professore?
“Ma io sono Nessuno. E per cortesia lo scriva con la N maiuscola”.

Appunto.
“Beh, senta, bisogna anche avere un po’ di autostima. Sì, forse sarei un po’ meglio di tutti questi che verranno candidati dai vari gruppi. Se non altro saprei distinguere i matti e li curerei per dovere costituzionale”.

La candido?
“No, perché non ho l’età, visto che sta passando il principio che sopra i 45 anni l’unica alternativa sia il suicidio. E’ che fanno l’errore di scambiare il prodotto della testa con quello dei testicoli, e secondo loro sopra una certa soglia non si è più utili. Però sia chiaro: io amo l’Italia che non si vede. Quella che si vede non la sopporto più. E nell’Italia che non si vede molto di buono esiste. Non andrei a cercare l’isola che non c’è e il presidente che non c’è. Cercherei dentro la realtà, tra i Nessuno, con buona pace di Peter Pan. Che è una bellissima storia, ma con un finale che non mi piace”.

http://www.huffingtonpost.it/2014/11/09/vittorino-andreoli-dimissioni-napolitano_n_6129106.html?1415554185&utm_hp_ref=italy

http://youtu.be/H1tnINQBNbo
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